Una delle cose più affascinanti nei fiori è il loro meraviglioso riserbo.

Henry David Thoreau

domenica 21 giugno 2015

IL CILIEGIO - SAKURA






Chi dice ciliegio, dice Giappone. Ed è del tutto naturale. Perchè in Giappone, il ciliegio è sovrano indisturbato nella natura di quei meravigliosi luoghi.


Se pensiamo all'Hanami, meglio detta anche la Notte del ciliegio, ossia il rito con il quale il popolo giapponese rende omaggio a questo meraviglioso fiore, riusciamo a comprendere l'amore e il rispetto che gli orientali nutrono per lui.






Aprile è il mese nel quale il ciliegio sceglie di pavoneggiarsi esplodendo nel rosa dei suoi fiori e lasciando scie profumate nell'aria, che ricordano il miele delle nostre api.



Aprile è il mese della rinascita, della primavera, dei colori e dei profumi, è il mese anche di chi non ha voglia di svegliarsi dal letargo e si vede, invece,  costretto a farlo.








Non è certo soltanto il ciliegio, tra i tanti fiori che Natura ci ha dato, che ci obbliga ad aprire le finestre e far entrare nelle nostre case la primavera, ma qui è di lui che stiamo parlando.



Osservare la breve vita del fiore del ciliegio è quel che si fa durante l'Hanami.
Induce, questo osservare, a riflettere profondamente sul significato stesso della nostra esistenza, così intensa (il colore e il profumo) eppure così breve (la caduta al suolo del fiore che, abbandonando per sempre il suo ramo, lievemente eppur velocemente si stacca, fluttua nell'aria, e si riconcilia con il terreno che lo ha precedentemente generato).




Così come l'essere umano si riconcilia, alla fine del suo ciclo vitale, alla natura stessa che lo ha concepito.


L'amore del Giappone per questi fiori è stato, nel tempo, assorbito anche da noi occidentali, e persino dagli statunitensi, tanto che non è raro trovare decori e stucchi  che li rappresentano, nei  più bei palazzi in stile della vecchia Europa .



Quello dei Giapponesi è un popolo paziente, sempre alla ricerca della pace interiore, della meditazione, e con una grande cultura del giardino, che amano esprimere nell'essenzialità e nella purezza delle forme e dello stile.





Per questo, non dobbiamo pensare all'Hanami come a una pausa di riflessione che conduca alla tristezza, ma, al contrario, a una vera e propria festa della rinascita.

Il ciliegio porta fortuna: si crede sia legato a buon auspicio e prosperità, per questo lo si associa alla raccolta del riso, anch'esso segno di abbondanza.

Numerose sono le varietà di ciliegio, le più semplici con fiori a cinque petali, legate simbolicamente al Buddismo, e le più variegate, con fiori doppi e molto appariscenti.



I cinque petali sono rappresentativi dei cinque orienti (o punti cardinali) nonchè delle cinque sezioni del dio del fuoco, dalle quali nacque la montagna Oyamatsumi.




Vediamo, quindi, che dietro al semplice petalo color confetto c'è molto di più che un fiore: c'è la filosofia di un popolo antichissimo, c'è la sua origine, la sua storia, la sua cultura, i suoi convincimenti, la sua mitologia, c'è il guerriero......ebbene si.


 Lo stesso coraggio che ha il fiore di staccarsi e morire al suolo, deve averlo il combattente nel momento del confronto.

Il Samurai ha un destino, che si è scelto da solo e che deve mantenere in gloria: egli dovrà essere forte tanto da saper lasciare la materialità della sua esistenza, così come l'impavido fiore, e consacrarsi con la massima dedizione a ciò per il quale egli esiste.





Non solo gli antichi guerrieri ma anche i Kamikaze amavano farsi rappresentare dal fiore di ciliegio, con la stessa logica e intenzione dei Samurai del tempo antico.


Cerchiamo, noi, oggi, di pensare al ciliegio come al fiore della rinascita in senso positivo, ossia poco legato ad armi e battaglie ma, piuttosto, a un rinnovato spirito di sopravvivenza.

Facciamo come gli studenti giapponesi: essi attendono l'Hanami, in virtù del fatto che le scuole finiranno in primavera e loro potranno correre felici, calpestando un tappeto rosa e profumato, per lasciare dietro di loro un anno di studi e riconciliarsi con la frivolezza della loro età.

Autore: Emanuela Sannipoli