Una delle cose più affascinanti nei fiori è il loro meraviglioso riserbo.

Henry David Thoreau

mercoledì 3 luglio 2013

IL GIGLIO

 Ecco i gigli del mio giardino incantato.............è il secondo anno che mi fanno l'omaggio di spuntare dal terreno, prima timidi, poi prorompenti, pur mantenendo pudore e riservatezza nel colore tenue, morbido e pastellato.
Rappresentano positività e buona novella, e quindi è un fiore che si associa necessariamente a notizie liete e felici. Non è un fiore europeo, la sua origine, anzi, è orientale, e la sua imponente altezza gli dà regalità e solennità....a me ricorda quei bei lunghi, elegantissimi colli di donna di Modigliani, per il suo portamento, e i grandi cappelli a larghe tese delle donne di Modigliani per i suoi giganteschi petali.
 I Greci usavano donarlo per gli anniversari di matrimonio, e ancora oggi è frequente vederlo spuntare negli addobbi nuziali. Per i Greci il giglio era il fiore di Era, moglie di Zeus, custode devota del talamo nuziale.
Alla stessa Era, madre di Ercole, cadde il suo latte sulla Terra e le gocce che si sparsero, racconta la leggenda, divennero stelle, formando la Via Lattea. Quelle che, invece, si depositarono al suolo, diedero vita ai gigli bianchi.
Non per nulla, oltretutto, il colore per il quale è famoso, il bianco, associa il fiore stesso alla castità della fanciulla che andrà in sposa, o alla purezza di chi, bambino, si avvicina al sacramento cristiano della Prima Comunione.
Il portamento regale del giglio fà si che esso rappresenti la nobiltà d'animo ma anche di casta, e che sia frequentemente simbolo di alto lignaggio e  regalità, storicità di un casato.
Lo vediamo spesso rappresentato in stemmi nobiliari o di casati di famiglie storiche, quasi a stilizzare, con i suoi eleganti petali, una corone di re più che il  fiore stesso.
Il giglio del mio giardino, infatti, è un "giglio regale: basta osservarlo per capire il perchè di questo nome....Donare un giglio è omaggiare la purezza di chi lo riceve, ma anche conferire regalità alla persona che è oggetto del dono.

 Il tocco di Maria, madre di Gesù, rese il giglio, fino ad allora giallo, immancabilmente bianco.
Questa è la leggenda, che ci rende partecipi -vera o falsa che sia- della sovranità morale della Vergine che, con la sua carezza divina ma al contempo terrena, ha trasfuso la sua purezza in un fiore.
Molti santi cristiani sono associati a questo meraviglioso, principesco fiore.







Autore: Emanuela Sannipoli